        Gli parli di motori, di Enduro, di set up di sospensioni, di test con i suoi due Youth &ndash; Pietro Scardina e Valentino Corsi &ndash; e con i giovani assistiti Riccardo Pasquato e Simone Cagnoni, e i suoi occhi diventano due fari abbaglianti. &Egrave; la vita di Antonio &ldquo;Toni&rdquo; Specia, quarantenne veneto che &egrave; diventato una figura importante dell&rsquo;off-road. &ldquo;Nel 2023 questa &egrave; divenuta la base del Fantic Racing Junior Team &ndash; racconta &ndash; con le gare e il lavoro sulle moto, sviluppando un confronto propositivo di ricerca con i tecnici della squadra. E poi c&rsquo;&egrave; tutto il resto: organizzare le trasferte, pianificare test, sempre rivolti a nuove sfide. Sento l&rsquo;adrenalina della grande opportunit&agrave; di collaborare con la Fantic&rdquo;. Gli chiedi di sognare, di immaginarsi a fine anno e la bocca diventa un sorriso sempre pi&ugrave; largo. &ldquo;Vorrei una stagione all&rsquo;insegna di Scardina e Corsi, con i successi dei miei giovani agli Assoluti d&rsquo;Italia e un sogno proibito, ma non impossibile: il podio del mondiale EnduroGP nella classe Youth&rdquo;. Andrea Riva, campione "per caso" | Storie Italiane Storie Italiane: Antonio Specia  Nella sua officina, Toni &egrave; stato capace di costruirsi un futuro fatto di tanta passione, impegno, lavoro fino a tarda notte, insieme con giornate passate sui campi di gara di tutta Europa e Oltreoceano ripartendo sempre da zero in oltre&nbsp;vent&rsquo;anni trascorsi nell&rsquo;Enduro, reinventandosi ogni volta una nuova sfida. Originario di Cavaso del Tomba, a due passi da Asolo, gi&agrave; da bambino Specia sognava di lavorare sulle moto&nbsp;da gara: l&rsquo;inizio fu con l&rsquo;elaborazione di un vecchio scooter di un amico. E dire che in famiglia nessuno era appassionato di moto, con pap&agrave; Davide a gestire una birreria e mamma Bertilla assistente in una scuola. Toni, com&rsquo;&egrave; nata la tua passione per le moto da Fuoristrada? &ldquo;Vedendo le gare di Cross a Crespano del Grappa, vicino a casa, e poi a Fener, seguendo alcune prove degli Assoluti d&rsquo;Italia di Enduro. Ma la passione &egrave; stata legata soprattutto al lavoro e alle sperimentazioni sui motori, per cercare nuove soluzioni tecniche, centraline, mappature. Cos&igrave; negli anni delle scuole superiori, nei tre mesi di vacanze estive ho iniziato a lavorare presso la concessionaria e officina di Renzo Botter, con il quale hanno gareggiato a met&agrave; degli anni Novanta piloti del calibro di Mika Ahola, Roman Michalik e Matteo Rubin&rdquo;. Insomma, pane e moto a volont&agrave;. &ldquo;S&igrave;, anche perch&eacute; pap&agrave; e mamma non volevano assolutamente comprarmi una moto, e quindi il modo pi&ugrave; rapido per frequentare questo ambiente &egrave; stato quello di iniziare a lavorare in un&rsquo;officina&hellip;&rdquo;. Come riassumi il tuo percorso? &ldquo;&Egrave; partito tutto nel 1997, facendo esperienza con le TM. Poi nel 1998 Botter ha fondato il Team BRD con moto KTM, impegnandosi con gli Junior Giovanni Gritti, Alex Botturi e Simone Albergoni, con quest&rsquo;ultimo che ha vinto il suo primo titolo europeo. Poi nel 2000, quando Daniele Vendramini, ex dipendente di Botter, ha aperto un reparto corse con moto GASGAS, l&rsquo;ho seguito, e ho avuto la fortuna di lavorare con tantissimi protagonisti dell&rsquo;Enduro. Perch&eacute; l&igrave; ho iniziato a seguire il Mondiale come meccanico, prima GASGAS poi Sherco e Kawasaki, con&nbsp;piloti di spicco tra cui Maurizio Micheluz, Giuseppe Gallino e Stefano Passeri&rdquo;.  Antonio Specia, una vita per i motori  A quando risale il vero salto di qualit&agrave; come tecnico? &ldquo;Una volta preso il diploma mi sono dedicato a tempo pieno&nbsp;alla mia passione per i motori. Nel 2002 e 2003 con la Yamaha, poi un anno con la Sherco e tre con la Kawasaki, quindi nel 2008 sono entrato a far parte dello staff tecnico HM-Moto del Team Jet-Zanardo con la Honda di Franco Mayr, dove ho avuto la fortuna di lavorare subito a fianco di Ahola, che ha vinto cinque titoli in&nbsp;tutte le tre classi del Mondiale. Nel 2013 sono stato tecnico personale di Alex Salvini quando ha conquistato il titolo della E2 finendo poi due volte secondi al Mondiale. Nel 2015 e 2016 sono stato responsabile tecnico del Team Honda-RedMoto di Egidio Motta&nbsp;vincendo il mondiale Junior con Giacomo Redondi&rdquo;. Poi ti sei messo in proprio. &ldquo;Nel 2017 ho deciso di creare una mia struttura: il Team Specia a Possagno, vicino a dove vivo, ripartendo da zero e crescendo pian piano con ottimi risultati insieme a Honda-RedMoto,&nbsp;lavorando di nuovo con Redondi, Salvini e Alessandro Battig, fino al nuovo cambiamento, nel 2023, in virt&ugrave; dell&rsquo;accordo con la Fantic come Team Fantic Racing Junior. Un progetto stimolante, perch&eacute; ho potuto seguire e crescere i giovani&rdquo;. Quali sono i programmi per il 2024? &ldquo;Assoluti d&rsquo;Italia e mondiale Youth con Scardina e Corsi come piloti ufficiali. Tecnici e ragazzi della squadra sono motivatissimi di fronte alla partecipazione al Mondiale. Ce la metteremo sempre tutta per fare una bella stagione&rdquo;. La straordinaria avventura di Alex Belometti | Storie Italiane       

"Ho trascorso met&agrave; della mia vita nel mondiale Enduro, prima da tecnico e poi da fondatore di un team. Ora affronto una nuova sfida con Fantic"

Passione, impegno e lavoro: la vita di Antonio Specia | Storie Italiane

        Sessantotto anni il prossimo 7 giugno e non sentirli. Franco Mayr &egrave; un arzillo milanese trapiantato a Piacenza con un aggettivo cucito addosso alla&nbsp; perfezione: pragmatico. Del resto, il team manager che da 40 anni &egrave; impegnato nell&rsquo;Enduro &egrave; un tipo che preferisce i fatti alle parole. I suoi numeri parlano da soli: 26 Mondiali vinti con Chicco Muraglia, Giorgio Grasso, Gianmarco Rossi, Stefan Merriman, con l&rsquo;indimenticato Mika Ahola (cinque allori), con Jeremy Joly, Alex Salvini, Ruy Barbosa, Harry Edmondson, Jane Daniels e Jed Etchells. La straordinaria avventura di Alex Belometti | Storie Italiane Storie Italiane: Franco Mayr  Aggiungiamo otto&nbsp;vittorie alla Sei Giorni, nove titoli europei, e ben 65&nbsp;allori italiani, senza dimenticare che da oltre dieci anni &egrave; nella Top 3 del Mondiale. Un percorso ricco di gloria nato nel 1984 dalla passione e&nbsp;dalla conoscenza del mondo dell&rsquo;Enduro di Mayr. Dopo i primi riscontri positivi nei campionati italiani, nel 1987 decise di partecipare all&rsquo;Europeo (elevato a Mondiale nel 1990). Di tempo ne &egrave; passato da quell&rsquo;84 in cui la squadra Jolly schierava Muraglia, Grasso, Edi Orioli, Fabio Fasola e Maurizio Cecconi, inizio di un percorso vissuto con&nbsp;cinque differenti marche. E con piloti, oltre a quelli citati, come Pellegrinelli, Trolli, Scovolo, Croci, Passeri, Albergoni,&nbsp;Zanni,&nbsp;Mossini, Botturi, Balletti, Battig, Redondi, McCanney e Charlier. Dopo le partnership con Kawasaki, Yamaha e Honda,&nbsp;&egrave; arrivata quella (ancora presente) con l&rsquo;Husqvarna, a cui per tre anni si &egrave; affiancato il rapporto con la Fantic. Da due anni Mayr &egrave; coadiuvato da due soci nella gestione del team: Luca Castellana e Matthew Savi. Per il 2024 &egrave; stata rafforzata la collaborazione con Husqvarna Motorcycles Italia per un team satellite con tre piloti: Matteo Pavoni (sulla FE 350&nbsp;4T in E2), Morgan Lesiardo (sulla TE 300 2T nella E3) e Luca Colorio (con la TC 125 nella Youth).&nbsp; Franco, come ti sei appassionato&nbsp;alle gare di Regolarit&agrave;, che ti videro protagonista anche da pilota dal&nbsp;1973&nbsp;al 1985, disputando anche due Sei Giorni? &ldquo;Tutto &egrave; nato grazie a mio padre Enrico, appassionato di moto, e poi ho vissuto l&rsquo;infanzia nell&rsquo;alta Val Seriana dove l&rsquo;Enduro &egrave; di casa".  Nel 1984 arriv&ograve; la creazione della squadra Jolly Totip: lasciasti l&rsquo;attivit&agrave; di famiglia nel settore alimentare.  "La passione per l&rsquo;Enduro mi ispir&ograve; a creare un team con Muraglia e Grasso, grazie anche al sostegno di mia moglie Daniela e mio fratello Carlo. A dare il via al progetto fu per&ograve; Roberto Angiolini, boss del Jolly Club Auto, plurivittorioso nei grandi Rally&rdquo;. Dal 1984 al 1990 sponsorizzasti diversi piloti sebbene corressero con marche differenti: fu una gestione complicata? &ldquo;Angiolini not&ograve; come&nbsp;molti team fossero &lsquo;scoordinati&rsquo;. Abbigliamenti e colori differenti, Case e importatori&nbsp;a cui sembrava non interessare un&rsquo;immagine identificativa. Quindi tutto si concretizz&ograve; senza difficolt&agrave; perch&eacute; il marchio Totip era un plusvalore come immagine per chi lo aveva sul proprio abbigliamento e sulla moto&rdquo;. Dal 1991 il Team Jolly si &egrave;&nbsp;evoluto. &ldquo;Le&nbsp;varie marche con cui collaborai in passato erano rappresentate da&nbsp;importatori e distributori. Nel 1990 compresi che&nbsp;queste marche si stavano organizzando per avere team esterni identificati anche come immagine e che per continuare con Totip bisognava&nbsp;legarsi a un solo marchio. Dopo alcuni incontri, nel 1991 scelsi di&nbsp;rappresentare Kawasaki-KL gestendo anche l&rsquo;aspetto tecnico. Con loro vincemmo tre Mondiali: uno con Muraglia e due con Grasso. La Kawasaki nel 1994 si ferm&ograve; per&nbsp;motivi di omologazioni&rdquo;.  &nbsp; Franco Mayr, 40 anni di successi  E arriv&ograve; la Yamaha. &ldquo;Ma dopo un biennio con Belgarda, perdendo un Mondiale ormai vinto con Grasso a causa di un infortunio, nel 1996 anche la Yamaha si ritir&ograve; dall&rsquo;Enduro. Conoscendo l&rsquo;ingegner Antonio Rovelli e Alfredo Ciresa di Honda-HM avviammo una collaborazione, vincendo ben sette Mondiali. Un percorso che prosegu&igrave; anche con il supporto della Dallara di Bergamo, e la gestione della societ&agrave; di Alessandro Tramelli. Io nel frattempo sono stato impegnato quasi due anni in Cile per lavoro&raquo;.  Nel 2016 hai ripreso la gestione della squadra.  "Dal 2017 Husqvarna Motorcycles Italia mi ha dato fiducia con una collaborazione che continua tutt&rsquo;ora. Dal 2021 al 2023 il Team Jolly ha coabitato con una nostra formazione Fantic vincendo quattro Mondiali&rdquo;. C&rsquo;&egrave; stato anche il 2018 in cui hai perso un Mondiale ormai vinto&nbsp;nella E2 con Salvini a causa tre colpi di sfortuna. &ldquo;Ho&nbsp;imparato che la sfortuna, i casi fortuiti, il destino sono parte della vita.&nbsp;Quello che mi rammarica &egrave; che nel 2018 si sono sommate differenti situazioni negative. Salvini ha disputato una stagione straordinaria non soltanto come pilota ma come principale avversario di Steve Holcombe&rdquo;. Tra tutti i tuoi piloti del Team Jolly, chi ti ha fatto vivere le maggiori soddisfazioni? &ldquo;Ahola &egrave; stato immenso: grande persona, pilota eccezionale, in sei stagioni fu una volta secondo per poi vincere consecutivamente cinque Mondiali nelle tre classi. Merriman, un grande&nbsp;professionista. Tra chi avrebbe potuto raccogliere di pi&ugrave;, pur firmando buoni risultati, cito Albergoni, Balletti, Mossini, Salvini. Ma abbiamo avuto soddisfazioni da tutti i nostri piloti&rdquo;. Di recente sei stato vicino anche all&rsquo;ingaggio di Steve&nbsp;Holcombe: avresti allargato la tua galleria di grandi piloti. &ldquo;Verissimo. Abbiamo sempre apprezzato Holcombe: siamo stati onorati del fatto che abbia dialogato con noi esprimendo la disponibilit&agrave; a far parte della squadra. Ci siamo mossi ma, non trovando gli appoggi economici necessari, abbiamo desistito. Perch&eacute; non saremmo spaventati dalla gestione di piloti del calibro di Holcombe, ma questi meritano attenzioni particolari, con supporti tecnici ed economici adeguati&rdquo;. Guerrino Zanardo, il "nonno" della Sei Giorni | Storie Italiane       

"Merito di piloti straordinari come Ahola, Merriman e Grasso, ma anche di una visione imprenditoriale da precursore. E quegli inizi con Totip&hellip;"

Franco Mayr, 26 Mondiali in 40 anni nell'Enduro | Storie Italiane

        We&rsquo;re proud to say that Motosprint, in the form of some of its Lombardy-based staff, is back in action this morning following the Chiristmas holiday period, on site to witness Holcombe&rsquo;s first test today, 2 January, with his new bike. An exclusive interview with the rider will be published in next week&rsquo;s magazine, out on 9 January 2024. Holcombe and Honda: a new life together The nine-time world champion will take on the 2024 racing season aboard the Honda RedMoto CRF 250RX Enduro, with the aim of reconfirming his status as top rider and adding to the titles he has won in the E2, E3 and EnduroGP classes. A target that would see him tie with another Honda rider &ndash; the unforgettable Mika Ahola. The Honda Racing RedMoto Enduro Team will offer Holcombe all of its expertise, experience, passion, professionalism and enthusiasm, as they join forces on a project that has great potential. Steve Holcombe: who is the new Honda rider? Born on 16 May 1994 in Barnstaple, a city in the county of Devon in the south of England, Steve Holcombe boasts an impressive CV. Nine times World Enduro Champion&nbsp; E3 Class World Champion in 2016-2018-2019 E2 Class World Champion in 2020-2023 EnduroGP World Champion 2017-2018-2020-2023 2022 ISDE World Trophy winner with Team Great Britain Assoluti d'Italia Champion 2018-2020-2023 Statements following the announcement STEVE HOLCOMBE &ldquo;I&rsquo;m happy to sign with Honda Racing RedMoto Enduro Team. After several world titles I&rsquo;m ready for a new challenge: for the first time in my career I will race in the E1 class with the 250 four-stroke. The first feelings with the new bike are very positive and also with the team. We are motivated to achieve great results.&rdquo; EGIDIO MOTTA, CEO HONDA REDMOTO &ldquo;We&rsquo;re excited to head into the new season with a champion like Steve Holcombe. We immediately found common ground in terms of our plans and goals. Steve has grown tremendously in recent years and we&rsquo;re sure he&rsquo;ll be a frontrunner again in 2024. We shouldn&rsquo;t underestimate our rivals though &ndash; it will be a tough battle but we&rsquo;ll give it our all&rdquo;. MATTEO BOFFELLI, TEAM MANAGER &ldquo;We are ready to race with Steve. He is a very experienced, professional and motivated rider, meticulous in his preparation. We can&rsquo;t wait to start racing. We have planned two months of training and testing in Spain, Sicily and northern Italy. Thanks to all the sponsors that will help us in this long and thrilling season.&rdquo;       

After countless rumours and false alarms, it&rsquo;s now official - the Honda Racing RedMoto Enduro Team is proud to welcome Steve Holcombe to its ranks for the 2024 season

Official: Holcombe moves to Honda Racing RedMoto Enduro Team

        Siamo orgogliosi di informare che Motosprint attraverso alcuni collaboratori lombardi si &egrave; messo immediatamente in moto questa mattina ancora in periodo di vacanze Natalizie, post inizio 2024, programmando due giorni di presenza in esclusiva ai primi test di oggi 2 gennaio 2024 di Holcombe con la sua nuova moto che saranno pubblicati in un'intervista in esclusiva che potrete trovare in edicola dal 9 gennaio 2024.  Holcombe e Honda: una nuova vita insieme&nbsp; Il nove volte Campione del Mondo correr&agrave; dunque la stagione 2024 in sella alla Honda RedMoto CRF 250RX Enduro con l&rsquo;obiettivo di riconfermarsi top rider e aggiungere ai titoli vinti nelle classi E2, E3 ed EnduroGP, anche quello della E1. Un traguardo con il quale eguaglierebbe un altro pilota Honda: l&rsquo;indimenticato Mika Ahola. Honda Racing RedMoto Enduro Team metter&agrave; a disposizione di Holcombe tutta la propria competenza, l'esperienza, la passione, la professionalit&agrave; e forte entusiasmo, per un progetto dal grande potenziale.  Steve Holcombe: chi &egrave; il nuovo pilota Honda&nbsp; Nato il 16 maggio 1994 a Barnstaple, citt&agrave; della contea del Devon nell'Inghilterra del sud, Steve Holcombe vanta un curriculum unico.Nove volte Campione del Mondo EnduroClasse E3: 2016-2018-2019Classe E2: 2020-2023EnduroGP: 2017-2018-2020-2023Campionati Italiani Assoluti: 2018-2020-2023Trofeo Mondiale alla Sei Giorni Enduro 2022  Le dichiarazioni dopo l'annuncio&nbsp; STEVE HOLCOMBE&ldquo;Sono felice di essere entrato a far parte di Honda Racing RedMoto Enduro Team. Dopo svariati titoli mondiali sono pronto a una nuova sfida, correr&ograve; per la prima volta nella mia carriera nella classe Enduro1 sulla 250 4t. Le prima sensazioni con la nuova moto sono molto positive, come quelle con il gruppo di lavoro, siamo motivati per fare grandi risultati&rdquo;. EGIDIO MOTTA, CEO HONDA REDMOTO&ldquo;Siamo entusiasti di poter iniziare questa nuova stagione con un campione del valore di Steve Holcombe. Ci siamo subito trovati d'accordo su programmi e obiettivi. Steve &egrave; cresciuto tantissimo nelle ultime stagioni e siamo certi che anche nel 2024 si confermer&agrave; tra i principali protagonisti. Non dobbiamo comunque sottovalutare i nostri avversari: la lotta sar&agrave; agguerrita, ma ci impegneremo molto per dare il massimo&rdquo;. MATTEO BOFFELLI, TEAM MANAGER&ldquo;La voglia di metterci alla prova con Steve &egrave; veramente tanta. &Egrave; un pilota di grande esperienza, dotato di motivazioni infinite, lavoratore instancabile, professionista serio, meticoloso nella preparazione. Non vediamo l&rsquo;ora di iniziare le competizioni. Abbiamo programmato due mesi di allenamento e test in Spagna, Sicilia e Nord Italia. Grazie a tutti gli sponsor che ci accompagneranno in questa lunga ed emozionante stagione&rdquo;.         

E' stato ufficializzato dopo tante voci e falsi allarmi: Honda Racing RedMoto Enduro Team &egrave; lieta di dare il benvenuto a Steve Holcombe come pilota per la stagione 2024&nbsp;

Ufficiale: Holcombe passa a Honda Racing RedMoto Enduro Team

        C&rsquo;era tanta gioia negli occhi di Thomas Oldrati al termine della sesta prova degli Assoluti d&rsquo;Italia 2023 a Darfo Boario Terme, dove il pilota bergamasco delle Fiamme Oro con la Honda-RedMoto ha conquistato il suo tredicesimo titolo tricolore della carriera. "Ho dato il 200% per conquistare questo titolo" racconta Oldrati. &ldquo;Venivo da un periodo di problemi fisici e sono contento di aver dimostrato ancora una volta il mio valore: non pensavo di poter vincere nuovamente le due giornate di gara, l&rsquo;en plein di dieci prime posizioni in campionato &egrave; stato il frutto del grande lavoro nel corso della stagione&rdquo;. Un grande traguardo con cui il trentaquattrenne ha coronato un lungo percorso, ma Oldrati non &egrave; certo intenzionato a fermarsi qui, anche se il suo curriculum &egrave; gi&agrave; ricchissimo: in Italia ha vinto nel 2005 la Cadetti 50, nel 2006 la Cadetti 125 2T, tra 2007 e 2009 tre titoli 125 2T, nel 2010 e 2011 la 250 4T, nel 2013 e 2014 la E1, nel 2017 la 300 2T, nel 2019, 2020 e infine 2023 si &egrave; ripreso la corona della 250 quattro tempi, in quest&rsquo;ultimo caso davanti a Matteo Pavoni e Rudy Moroni. &nbsp; Thomas Oldrati, l'intervista esclusiva  Il tuo titolo tricolore 2023 &egrave; partito da lontano. &ldquo;Ho iniziato ad allenarmi per questo traguardo gi&agrave; nel dicembre 2022, tra palestra, bici, per poi lavorare subito intensamente sulla moto fin dai primi giorni di gennaio. Ho trascorso con il team una settimana in Sardegna, poi altri dieci giorni in Sicilia. Sono state settimane intense in cui ho potuto sviluppare al meglio la nuova CRF 250RX Enduro, intensificando sempre di pi&ugrave; le ore sulla moto. Cos&igrave; sono arrivato a inizio marzo al meglio della forma fisica e tecnica per affrontare le prime due prove degli Assoluti d&rsquo;Italia, dove in effetti ho ottenuto quattro vittorie consecutive. Successivamente al GP Italia del Mondiale, a Sanremo-Arma di Taggia sono stato tra i protagonisti della E1&rdquo;. A 34 anni, con venti stagioni di carriera sulle spalle, hai festeggiato il tuo tredicesimo 46 titolo italiano: un grande percorso. &ldquo;Quella 2023 &egrave; stata un&rsquo;annata molto positiva agli Assoluti d&rsquo;Italia, concretizzata con la vittoria del mio tredicesimo titolo italiano. Anche nella classifica Assoluta sono sempre stato nelle prime posizioni in una bella sfida contro Pavoni, che ogni volta &egrave; risultato veloce. Alla fine sono per&ograve; riuscito a vincere tutte le giornate di gara&rdquo;. &nbsp; Sei stato ottavo nel Mondiale della E1 dopo una bella partenza a Sanremo-Arma di Taggia con una quarta e una seconda posizione di classe. &ldquo;Nel Mondiale, purtroppo, ho avuto qualche problema a met&agrave; campionato e non sono riuscito a completare la stagione: abbiamo preferito fermarci e la stessa scelta di non andare alla Sei Giorni &egrave; dovuta a queste circostanze. Del resto non sempre tutto va secondo programma. Detto questo, grazie all&rsquo;allenamento invernale, nel Mondiale ho fatto molto bene all&rsquo;inizio, con il podio ad Arma di Taggia. Sono stato sfortunato in Spagna, perch&eacute; ho commesso degli errori anche di valutazione in una prova speciale&rdquo;. Concordi nel riconoscere che il livello di competitivit&agrave; del Mondiale si &egrave; decisamente elevato negli ultimi tre anni?&nbsp;&nbsp; &ldquo;Il livello del Mondiale si &egrave; elevato a dismisura se si vuole restare nelle prime tre posizioni, se ne facciamo un discorso generale, invece, secondo me ha perso un po&rsquo;. Non lo dico soltanto da pilota, ma anche da osservatore, un po&rsquo; di anni fa mi ricordo di categorie pi&ugrave; ricche di piloti con nomi importanti. Ora il livello &egrave; elevato soltanto tra i primi due-tre piloti, con dietro soltanto un gruppo separato da un grande gap. Ci sono pochi partenti, mi piacerebbe vedere una classifica della E1 con 20 partecipanti, allora sarebbe davvero pi&ugrave; interessante&rdquo;. Dall&rsquo;alto della tua esperienza, quali sono i migliori piloti del presente e cosa li distingue dagli altri? &ldquo;Penso che sia abbastanza semplice identificare i migliori piloti del Mondiale: Steve Holcombe, Josep Garcia, Andrea Verona e Brad Freeman. Anche se quest&rsquo;ultimo nelle passate due stagioni ha subito infortuni, anche seri, dai quali mi sembra abbia fatto un po&rsquo; fatica a recuperare pienamente. Ma certamente Freeman &egrave; un pilota di grande spessore che, nonostante le vicissitudini fisiche, ha vinto quattro ti toli consecutivi nella E3. I piloti che ho citato hanno una marcia in pi&ugrave;, anche se ogni anno i giovani arrivano, come Zach Pichon che sta crescendo bene, Wil Ruprecht che &egrave; passato dalla TM alla Sherco e nell&rsquo;ultima stagione, forse anche per gli infortuni, non ha potuto lottare per il primato, ma sapr&agrave; riscattarsi nel 2024&rdquo;. Hai saltato la recente Sei Giorni in Argentina: quanto &egrave; stato difficile metabolizzare tale assenza dopo che in tredici occasioni avevi indossato la Maglia Azzurra della Nazionale? &ldquo;La scelta &egrave; stata figlia del mio stato di forma da met&agrave; stagione in poi. E sicuramente l&rsquo;assenza mi &egrave; pesata poich&eacute; la Sei Giorni l&rsquo;ho sempre sentita parte di me, perch&eacute; mi affascina come gara e come ambiente. Tutto questo mi &egrave; sicuramente mancato. L&rsquo;ho seguita da lontano, ma non con costanza perch&eacute; mi dava un po&rsquo; fastidio non esserci, per&ograve; a volte bisogna compiere delle scelte e quest&rsquo;anno &egrave; andata cos&igrave;. Mi auguro di partecipare alla prossima edizione&rdquo;.  &nbsp; Thomas Oldrati e i programmi 2024  Quali sono i programmi per il 2024? &ldquo;Continuer&ograve; con Honda-RedMoto, come pilota ma anche come aiuto del team manager Matteo Boffelli. Il mio compito sar&agrave; anche quello di fornire consigli ai piloti in merito alla preparazione fisica, dare la mia opinione sulle scelte tecniche e sullo sviluppo dei motori durante l&rsquo;inverno. Ormai tutti sanno che da quando, nel 2018, ho iniziato a correre con Honda-RedMoto, abbiamo compiuto sempre degli step in avanti grazie al supporto di RedMoto, anche per merito di una scelta dei piloti che definirei ottimale&rdquo;. Tuo figlio Liam, a due anni, va gi&agrave; sulla due ruote elettrica: come lo vedi e, soprattutto, cosa ne pensa la tua compagna Sara? &ldquo;Liam &egrave; affascinato dalle moto perch&eacute; &egrave; nato e cresciuto in questo ambiente, penso sia normale questo spirito. Vedremo, per il futuro, anche se sono orgoglioso di vederlo girare sulla sua biciclettina elettrica. &Egrave; un&rsquo;emozione grandissima. La mamma sarebbe pi&ugrave; contenta se fosse tutto pi&ugrave; tranquillo, per&ograve; alla fine, credetemi, sono io quello che ha pi&ugrave; paura che Liam possa cadere!&rdquo;. Sei pilota del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro e sei stato anche ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. &ldquo;Nel 2023 ho vissuto anche l&rsquo;emozione del premio nel corso della giornata della Polizia di Stato per le benemerenze sportive e il raggiungimento degli obiettivi. Essere premiati dal Capo della Polizia, alla presenza della Premier Giorgia Meloni, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i quali ci hanno accolto alla fine della cerimonia, &egrave; un grande orgoglio. Soprattutto perch&eacute; era una cerimonia ristretta a pochi atleti. Sono stati due giorni bellissimi, ringrazio la Polizia e le Fiamme Oro, che in tutti questi anni mi hanno sempre sostenuto, sia nei momenti belli che in quelli brutti, fasi che fanno parte della carriera di uno sportivo. Sono ormai vent&rsquo;anni che gareggio e avere vicino le Fiamme Oro &egrave; una sicurezza che mi ha aiutato anche mentalmente&rdquo;. In questo ventennio, qual &egrave; stata la tua vittoria pi&ugrave; bella ed emozionante? &ldquo;Sicuramente la vittoria pi&ugrave; bella &egrave; stata la prima nel Mondiale quando, al debutto nella E2 nel 2010, vinsi il GP Slovacchia. Fu un&rsquo;emozione enorme, perch&eacute; fui capace di battere Mika Ahola sul fango, in una giornata davvero tosta, in una tra le gare pi&ugrave; dure a cui abbia preso parte. &Egrave; un ricordo che terr&ograve; sempre con me, in particolare ripenso alla stretta di mano vera, di Ahola, da pilota leale che accett&ograve; il mio successo: mi fece i complimenti anche perch&eacute; non avevo&nbsp;ancora 21 anni. Un&rsquo;altra grande soddisfazione l&rsquo;ho vissuta nel 2022, quando ho battuto Verona, sempre in Slovacchia, proprio all&rsquo;ultima speciale. Alla fine, per&ograve;, devo dirlo: ogni Vittoria &egrave; bella&rdquo;.  Motocross: Paolo Ciabatti lascia la MotoGP       

"Ho vinto il titolo italiano nella 250 4T facendo l&rsquo;en plein di successi. Purtroppo, per&ograve;, il 2023 si &egrave; concluso con l&rsquo;assenza alla Sei Giorni"

Thomas Oldrati: "Per il 2024 voglio ancora di più" | Esclusiva

        La famosissima gara finlandese P&auml;itsi, l'enduro che si disputa dal 2017 intorno al lago P&auml;ij&auml;nnela, ha finalmente festeggiato lo scorso weekend quella che &egrave; stata la sua 85&deg; edizione.P&auml;itsi, formalmente P&auml;ij&auml;nteen ymp&auml;riajo - gara intorno al gigantesco lago P&auml;ij&auml;nne - &egrave; una delle pi&ugrave; antiche gare di enduro finlandesi che di disputa annualmente nei primi giorni della primavera/fine inverno, quando le condizioni meteorologiche potrebbero essere ancora piuttosto impegnative nel sud della Finlandia come &egrave; avvenuto anche quest&rsquo;anno con neve e ghiaccio in abbondanza e temperature anche di meno 15 gradi.  Storicamete nel 1991 la competizione &egrave; iniziata con 264 piloti, ma solo il 42% ha raggiunto il traguardo. Nell'anno 2005 le condizioni stradali erano state abbastanza favorevoli e il 90% dei partecipanti ha tagliato il traguardo. P&auml;itsi &egrave; una &ldquo;due giorni&rdquo; durante la quale, i piloti devo guidare tra boschi innevati con moto provviste di pneumatici chiodati per circa 800 km. e circa 10 ore al giorno. P&auml;itsi &egrave; la pi&ugrave; difficile competizione che un pilota di enduro possa prendere parte ed in passato ha avuto vincitori del calibro dell&rsquo;indimenticato cinque volte campione mondiale Mika Ahola.  P&auml;itsi anche quest&rsquo;anno ha compreso oltre 20 prove speciali (pi&ugrave; di 200 km, tempo di guida in totale pi&ugrave; di 6 ore in due Questi giorni). Questi i vincitori dell'edizione 2022:&nbsp;classe E2 Peetu Juupaluoma (Husqvarna), classe E3 Antti H&auml;nninen (Husqvarna), classe E1 Markus Michelsson. Vincitore assoluto, Juupaluoma davanti a H&auml;nninen e terzo Michelsson. Credit Foto: Virpi Miettinen (in apertura Juupaluoma, nell'articolo sotto H&auml;nninen e poi Michelsson).       

Dopo l'annullamento per Covid-19 dello scorso anno, la famosa gara finlandese su neve e ghiaccio che per due anni &egrave; stata valida anche per il Campionato Mondiale FIM EnduroGP ha visto in gara oltre 200 piloti

Enduro: l’85esima Päitsi intorno al lago Päijänne va a Peetu Juupaluoma

        Fin da quando erano bambini Jarno e Ivan Boano sono sempre stati grandi appassionati di enduro sognando di diventare un giorno piloti per seguire le orme tracciate da pap&agrave; Roberto. S&igrave;, perch&eacute; Roberto, dopo un'intensa carriera di successi nel cross e nell&rsquo;enduro, divenne per&ograve; pi&ugrave; celebre partecipando a 5 Parigi-Dakar (quelle vere che si correvano in Africa attraverso il Sahara) sfiorando d&rsquo;un soffio nel 1991 da super privato la top ten con la propria Honda Africa Twin. Se il buon sangue non mente, i Boano Brother divenuti finalmente piloti, hanno collezionato tra il 1995 e il 2005, qualcosa come 14 Medaglie d&rsquo;Oro alla Sei Giorni, 3 Titoli Mondiali con l'Italia in Maglia Azzurra, 4 Titoli Europei, 7 Campionati Italiani e numerosi podi nelle gare tricolori e GP del Mondiale. Chiusa l&rsquo;attivit&agrave; agonistica, per dare nuova forma ai propri sogni nell&rsquo;off-road quali altri traguardi professionali potevano cercare Jarno e Ivan?  La svolta della Boano Moto  Nel mondo dell&rsquo;enduro i sogni possono trovare nuove realt&agrave; con le idee giuste, il lavoro giusto, la giusta voglia di mettersi sempre in discussione. Cos&igrave; nel 2006 i Boano Brother danno una svolta alla Boano Moto trasformando l'azienda di famiglia (nata nel 1976) da concessionaria ufficiale Honda (specializzata anche nella realizzazione di ricercatissime Africa Twin rally), in una factory per allestire moto destinate alle gare di fuoristrada, produrre e commercializzare parti speciali. Ivan si dedica alla progettazione e produzione parti speciali. Jarno, con la moglie Francesca, da vita al Team Boano collaborando fino al 2020 con Beta per passare clamorosamente nel 2021 alla TM Racing di Gastone Serafini che condivide pienamente le innovative strategie aziendali di Roberto Aloi, neo general manager della Casa pesarese.  I numeri del Team Boano  Del resto, gli affari e gli interessi legati allo sport, se non hanno anche un senso nobile, non riescono ad aggiustare ci&ograve; che pu&ograve; essersi rotto per chi ha sempre guardato al futuro lavorando a 360 gradi con il massimo dell'impegno. I numeri del Team Boano parlano da soli; dal 2014 al 2019 ha vinto ben dieci Titoli Mondiali, 3 di Team e 7 piloti con Davide Soreca (2014), Daniel McCanney (2015), Matteo Cavallo (2018), Brad Freeman (2017, 2018, 2019) quest&rsquo;ultimo vincitore anche della EnduroGP (2019). Missione compiuta? Certo perch&eacute; il bilancio 2021 del Team TM-Boano si chiude con uno strepitoso poker tricolore; tiolo assoluto vinto da Wil Ruprecht, quelli 250 4T, 250 2T, Junior vinti rispettivamente dal ritrovato Matteo Cavallo, Lorenzo Macoritto, Matteo Pavoni, quest&rsquo;ultimo anche iridato Junior.  Insomma; come ai tempi d'oro del Team KTM-Farioli, il Team TM-Boano &egrave; divenuta la squadra di riferimento nello scoprire nuovi talenti dell&rsquo;enduro dove i piloti respirano e vivono in un clima quasi monastico trovando a Caraglio nella squadra di Jarno Boano quanto di meglio si possa desiderare per crescere grazie all&rsquo;ambiente solido e a persone giuste tra cui il capo tecnico Tino Roberto Marrocco e Deny Philippaerts, quest&rsquo;ultimo nella doppia veste di direttore sportivo e pilota. Il racconto di Jarno: l'intervista  Come &egrave; nata l'idea di dare vita al Team Boano? &ldquo;Dopo aver vinto il titolo Europeo nel 1994 con l&rsquo;Husqvarna del Team CH-Racing, l&rsquo;anno dopo mi sono trovato senza moto. Cos&igrave; insieme a mio fratello Ivan, abbiamo creato una nostra squadra grazie all&rsquo;aiuto dei nostri genitori e di alcune aziende amiche di mio padre. &Egrave; stato un 1995 impegnativo perch&eacute; oltre a correre mi dovevo occupare di tutto per affrontare le gare preparando a volte anche le moto insieme a Tino Roberto Marocco che &egrave; stato il nostro primo tecnico. Poi nel 1996 siamo entrati nel Team Jolly di Franco Mayr mettendo in stand by il nostro progetto&rdquo;.  Come hai organizzato e strutturato la tua squadra negli anni? &ldquo;Il Team Boano ha ripreso vita nel 2003 muovendoci nel nostro con due furgoni e due meccanici, di cui Marrocco &egrave; sempre con noi. Nel 2005 &egrave; iniziata la collaborazione con la Beta con la squadra che si ingrandita con nuovi mezzi per supportare 3 piloti. Sono stati anni impegnativi dove io, mia moglie Francesca e Tino, abbiamo lavorato senza orari. Nel 2010 siamo divenuti Team Ufficiale a Team Supporter crescendo di anno in anno grazie anche a Costa Ligure come main partner. Sono orgoglioso di aver contribuito molto ai successi Beta sia nelle gare, sia commercialmente. Poi a met&agrave; 2020 sono stato contattato dalla TM per un progetto importante che ci ha fatto capire di aver sempre lavorato bene. Cos&igrave; dopo una riunione con Francesca, Deny Philippaerts e Tino abbiamo deciso di aderire al progetto TM Racing&rdquo;.  Ti senti pi&ugrave; talent scout o team manager? &ldquo;Ci sono due tipi di Team Manager; quelli che hanno i budget a disposizione per piloti di grido e quelli che qualcosa si devono inventare perch&eacute; il budget &egrave; risicato. Li forse &egrave; nata l&rsquo;esigenza di diventare talent scout e organizzare un sistema di lavoro diverso per essere competitivi nei confronti dei grandi Team. Quindi abbiamo messo a disposizione di piloti giovani una struttura di livello ufficiale e un programma di crescita specifico che ha permesso a dei giovani con buone motivazioni di raggiungere sia i loro, come pure i nostri obbiettivi. Essere oggi una struttura di riferimento &egrave; una grande soddisfazione&rdquo;.  Il passaggio nel 2021 alle TM 2T e 4T ha visto il Team Boano subito protagonista nella 2T e 4T. Su cosa si &egrave; principalmente concentrato il lavoro della tua squadra lo scorso inverno e quali saranno i vostri programmi per il 2022? &ldquo;Gastone Serafini, ci ha trasmesso da subito la sua fiducia e insieme abbiamo lavorato per essere competitivi fin da marzo per la prima gara degli Assoluti d&rsquo;Italia. Sapevamo che il progetto 4T era gi&agrave; competitivo e con pochi accorgimenti le 250 4T e 300 4T sono risultate performanti. La sfida &egrave; stata con i 2T dove la gestione dell&rsquo;iniezione e molto pi&ugrave; complicata. Grazie alla R&amp;D TM e ai numerosi test effettuati da Deny Philippaerts, in breve siamo risultati competitivi. Vincere subito con tutti i quattro nostri piloti con quattro moto diverse in quattro classi diverse, &egrave; stato davvero fantastico&rdquo;. Il ritorno in squadra di Matteo Cavallo nella E1 con la vittoria del titolo italiano 250 4T, l'exploit di Wil Ruprecht Tricolore Assoluto, il titolo Junior vinto da Matteo Pavoni e quello della 250 2T da Lorenzo Macoritto, hanno visto il Team Boano centrare uno straordinario poker tricolore nel 2021. Ti aspettavi questi risultati alla prima stagione con la TM?&nbsp; &ldquo;Onestamente ci speravo, e dopo aver visto i miei piloti alla prima gara, aggressivi, convinti, veloci e con voglia di riscatto, ho sognato di poterci riuscire tanto che gara dopo gara il sogno &egrave; diventato realt&agrave;. Il 2021 rimarr&agrave; nei nostri cuori per sempre; cambi tutto, ti metti in gioco, tutta la tua squadra ti segue a occhi chiusi, lavori soffri e alla fine raccogli. Ringrazio TM per averci dato questa opportunit&agrave;, tutti i suoi ragazzi e tutti i miei ragazzi per il lavoro fatto&rdquo;.&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp; Si ma il tuo fiuto nello scoprire e portare al successo tanti giovani ha fatto diventare il Team Boano una delle squadre per eccellenza anche nel Mondiale EnduroGP 2021 come formazione TM Racing Factory lasciandoti alle spalle la buona e la cattiva sorte. &ldquo;TM Racing &egrave; un&rsquo;azienda che gi&agrave; in passato aveva dimostrato di essere vincente e produrre ottime moto. La collaborazione che &egrave; nata, ha unito due famiglie caratterizzate dallo stesso DNA verso il fuoristrada per cercare di mostrare al mondo che lavorando bene si possono ottenere grandi risultati e grandi moto per gli appassionati&rdquo;.  Quale rapporto hai con i tuoi piloti perch&eacute; si dice che al team vivano a Caraglio con la squadra in un rapporto strettissimo per intensit&agrave; di programmi, allenamenti in palestra e sulle moto, relazioni di lavoro in officina con i tecnici, abitudini di vita. Insomma; moto e casa quasi fosse un hora et labora. &ldquo;Le leggende esistono ed &egrave; bello che ci siano. Cerchiamo tutti di avere una relazione aperta e collaborativa con i ragazzi, con i loro differenti caratteri e completamente opposti. La riservatezza nel dialogo con ciascuno di loro fa per&ograve; funzionare tutto al meglio&rdquo;.  Nei 15 anni di vita del Team Boano chi &egrave; il pilota che ti ha impressionato maggiormente e chi per una ragione o l'altra non ti ha invece dato le soddisfazioni sperate? &ldquo;Freeman per caparbiet&agrave; e voglia di arrivare come ha dimostrato nel 2019 al GP d&rsquo;Italia a Rovetta nonostante una clavicola fratturata. A livello sportivo sicuramente chi non ha raggiunto quello che meritava &egrave; Deny Philippaerts anche se oggi &egrave; diventato un punto di riferimento per il Team Boano e per la TM&rdquo;.  Esiste un pilota perfetto? E quale &egrave; pilota che avresti voluto sulle moto del Team Boano ma che non sei riuscito a concretizzare? &ldquo;Esistono piloti completi; oggi Freeman &egrave; uno di quelli anche se Ruprecht, Cavallo e Pavoni ci stanno lavorando. Il pilota perfetto, dopo anni di gavetta &egrave; esistito ed ho avuto anche l&rsquo;onore di correrci insieme, &egrave; esistito; Mika Ahola. Ieri, oggi e per sempre il suo logo sar&agrave; sulle nostre moto&rdquo;.  Tra i team sei stato uno dei maggior sostenitori dei cambiamenti della FIM per il futuro dell'enduro dopo le disastrose scelte del 2017 che avevano visto il Mondiale con solo due classi EnduroGP e Enduro2. &ldquo;Ho lottato in passato perch&eacute; le cose non cambiassero, ma forse non ero ancora considerato nei giusti modi. Dopo quanto successo con il Gruppo KTM abbiamo lottato per la sopravvivenza della EnduroGP e i nuovi vertici FIM, Fabio Muner e lo staff FIM, ci hanno ascoltato. Oggi siamo ritornati in piena salute con il Gruppo KTM che si &egrave; riunito a noi. Altre case importanti arriveranno a breve. Sono solo fiero di essere stato partecipe di questi cambiamenti&rdquo;.        

Dal sogno di diventare pilota come il padre Roberto, alla svolta della Boano Moto e la nascita del team Boano: Jarno ci parla del progetto sviluppato con il fratello Ivan

Jarno Boano, The Mentalist

        L&rsquo;Inno di Mameli, ormai, &egrave; la canzone preferita di Andrea Verona. &ldquo;Mi piace sempre di pi&ugrave; 'Fratelli d&rsquo;Italia'. Quest&rsquo;anno l&rsquo;ho cantata spesso sul gradino pi&ugrave; alto del podio, nel Mondiale, fino all&rsquo;indimenticabile coro collettivo alla Sei Giorni. Ed &egrave; fantastico, quando suonano l&rsquo;inno italiano, vedere tutti i componenti del Team GASGAS che lo cantano insieme a me sotto il podio". I tecnici del team con sede a Bergamo, Paolo Raza, Stefano Cenzin, Cristian Ruggeri, la fidanzata Jenny, il minder Antonio Xausa sono il circolo pi&ugrave; stretto per il campione veneto, che quest&rsquo;anno ha vinto dieci delle 12 giornate di gara della E1, mentre nelle restanti due ha fatto centro Davide Guarneri. Il titolo, il ventiduenne vicentino l&rsquo;ha festeggiato nel GP di Langeac, in Francia. &ldquo;In una regione e in una Nazione che, forse ancora pi&ugrave; dell&rsquo;Italia, hanno l&rsquo;Enduro nel proprio DNA; speciali bellissime, dove occorre avere qualcosa in pi&ugrave; per vincere, con un seguito di pubblico da MXGP. A Langeac ho coronato il sogno di vincere il mio sesto titolo iridato, il secondo nella E1, al debutto assoluto con la GASGAS, dopo quello del 2020 con la TM. A questo punto si pu&ograve; soltanto dire che tutto &egrave; stato super. Ringrazio anche Fabio Farioli, che pur nella sua responsabilit&agrave; di team manager dell&rsquo;arancione KTM, ha sempre avuto un occhio particolare per noi della rossa GASGAS, come se fossimo la Ferrari dell&rsquo;Enduro&rdquo;. Manubri larghi: Enduro Trial, il campionato "dimenticato" Dominatore   Sei titoli a 22 anni dicono quanto Verona sia una star dell&rsquo;Enduro mondiale: prima della doppietta in E1, aveva vinto Youth (2017), Coppa Junior FIM EJ1 (2018), campionato Junior Assoluto e Coppa FIM EJ1 (2019). Fatica, equilibrio, tanto lavoro, voglia di guardare sempre avanti e di non accontentarsi mai nell&rsquo;affrontare una nuova sfida. Il Vangelo secondo Andrea, fratello di Simon Pietro, che Ges&ugrave; chiam&ograve; presso il Giordano, divenuto patrono della Chiesa ortodossa. &Egrave; la terra che si &egrave; aperta di nuovo anche quest&rsquo;anno dopo qualche timida preoccupazione per il debutto con la nuova GASGAS. Basta guardare il bottino di vittorie di speciali ottenute da Verona nel mondiale E1. Sul totale delle 132 prove disputate nei sei GP, &egrave; stato primo 70 volte, 28 secondo, 9 terzo, mentre nella EnduroGP ha ottenuto sette primi, nove secondi, 20 terzi posti. In gennaio eri stato annunciato da KTM Italia per la E1 sulla 250 EXC F, poi &egrave; arrivata l&rsquo;ufficializzazione della GASGAS con la EC 250F. Cosa hai pensato? &ldquo;Sono partito a inizio anno con KTM Italia appoggiato al Team Pro Racing Sport di Alex Belometti. Poi &egrave; arrivata l&rsquo;occasione di passare al team ufficiale GASGAS e assieme al team manager Fabio Farioli abbiamo trovato la soluzione, cambiando l&rsquo;organizzazione. &Egrave; stata una grandissima soddisfazione entrare a far parte, da ufficiale, di un team importante anche sotto l&rsquo;aspetto tecnico. Ho firmato per due anni con la GASGAS. Abbiamo portato per la prima volta al mondiale EnduroGP questo marchio del gruppo KTM&rdquo;. Cos&igrave; intorno a te si &egrave; dovuta creare anche una nuova struttura tecnica. &ldquo;Si, abbiamo creato una squadra su misura per me. Il mio meccanico Paolo Raza mi ha seguito nel passaggio dalla TM alla GASGAS. Si &egrave; aggiunto Stefano Cenzin nel coordinamento capotecnico, Cristian Ruggeri come capo meccanico del reparto corse di KTM-Farioli. Poche persone ma sufficienti per creare un ottimo lavoro di squadra. I risultati ottenuti hanno confermato la scelta giusta delle persone&rdquo;. Il tuo debutto a inizio marzo negli Assoluti d&rsquo;Italia a Passirano e in Sicilia &egrave; stato per&ograve; tutto in salita con tre seconde posizioni. &ldquo;L&rsquo;inizio non &egrave; stato facile, siamo partiti in ritardo a causa del cambio di team, eravamo un po&rsquo; indietro con la preparazione della moto e il feeling con la GASGAS non era dei migliori a causa del poco allenamento. &Egrave; stato un inizio in salita ma ogni giornata di gara &egrave; stata uno step in avanti. Matteo Cavallo ha guidato la TM della mia stagione precedente senza fare grossi cambiamenti, avendo avuto tutto l&rsquo;inverno per allenarsi al meglio, ed &egrave; riuscito a essere pi&ugrave; veloce nella prima met&agrave; degli Assoluti che poi ha vinto&rdquo;. Sempre negli Assoluti d&rsquo;Italia, hai continuato a migliorare gara dopo gara fino alla prima vittoria di Fabriano, poi altri due secondi a Piediluco fino a vincere le ultime tre giornate, chiudendo a soltanto tre punti da Cavallo. &ldquo;Il calendario prevedeva cinque prove nella prima met&agrave; della stagione, di conseguenza ho dovuto prendere confidenza con la moto praticamente soltanto in gara. Cavallo &egrave; riuscito ad accumulare un vantaggio che gli ha permesso di arrivare all&rsquo;ultima prova con un discreto margine&rdquo;. Com&rsquo;&egrave; stato il lavoro di sviluppo con la moto? &ldquo;Abbiamo testato da subito molti pezzi e soluzioni possibili che la GASGAS mette a disposizione. &Egrave; incredibile la quantit&agrave; di opzioni da poter adottare. Mi sono trovato in difficolt&agrave; perch&eacute; non era facile scegliere la migliore soluzione ma sono stato aiutato dai tecnici e dagli ingegneri trovando un buon equilibrio dopo un paio di mesi. Ci siamo concentrati su ciclistica, sospensioni, manubrio, piastra di sterzo e qualche test sul motore. Penso che gli elementi pi&ugrave; importanti siano le sospensioni, che devono trasmettere fiducia, e con i tecnici WP abbiamo raggiunto il giusto compromesso&rdquo;. Nel Mondiale, al primo GP in Portogallo, con Cavallo infortunato, hai scoperto di avere un avversario in pi&ugrave; perch&eacute; Guarneri la domenica ti ha costretto alla seconda posizione. &ldquo;Nella prima prova in Portogallo alcuni miei avversari della E1 erano infortunati: Larrieu, Cavallo, Espinasse. La Fantic ha sostituito Larrieu con Guarneri, che si &egrave; rivelato un avversario tosto non soltanto nella mia categoria ma anche nella classifica EnduroGP. Complimenti a Davide&rdquo;. Poi per&ograve; ti sei subito riscattato con le doppiette in Italia e in Estonia, un terzo e primo in Svezia, fino a concludere il Mondiale con quattro vittorie consecutive. &ldquo;&Egrave; stata una grande sfida. Sono riuscito a riscattarmi con la doppia vittoria a Edolo. In Estonia un&rsquo;altra vittoria registrando due terze posizioni in EnduroGP. In Svezia ho faticato molto sabato, chiudendo terzo dietro a Guarneri e Bernardini, mentre domenica sono riuscito a riscattarmi vincendo la E1 con una bella seconda posizione anche in EnduroGP&rdquo;. Dietro di te nella E1 hanno chiuso nell&rsquo;ordine Guarneri, Bernardini, Magain, Soreca, Crivillin e Cavallo: cosa pensi di loro? &ldquo;Guarneri &egrave; stato il mio principale avversario, poi Bernardini da rookie, Magain che lo scorso anno aveva concluso in terza posizione. Soreca ha fatto un grande passo avanti conquistando il podio in Portogallo e ha ancora margine per crescere e migliorare. Crivillin &egrave; molto forte in alcune prove speciali anche se ha bisogno di acquisire esperienza su certi tipi di terreno. Cavallo, senza l&rsquo;infortunio, sarebbe stato molto tosto da battere anche nel Mondiale&rdquo;. La cura dei dettagli   Se la tua GASGAS EC 250F &egrave; divenuta sempre pi&ugrave; performante, anche tu sei migliorato su ogni terreno. Come affronti le gare? Studiando nello specifico ogni dettaglio delle speciali per ottenere il massimo dalla tua guida? &ldquo;Cammino e visiono in ogni dettaglio tutte le prove speciali, studiando come mi ha insegnato Antonio Xausa, miglioro le traiettorie come faceva Mika Ahola. Solitamente percorro a piedi due volte ogni speciale, se risultano facili da ricordare, mentre se sono pi&ugrave; impegnative le ripercorro anche quattro volte. Mi piace e mi diverte inventare le traiettorie pensando a come impostare una curva, un passaggio, qualche invenzione tecnica, soprattutto nelle Extreme Test. Nei Cross Test, studio le traiettorie, mentre negli Enduro Test mi piace ricordare le curve, i punti ciechi&rdquo;. Su quale terreno ti senti pi&ugrave; forte? &ldquo;Non ho un terreno preferito. Mi alleno e mi diverto su qualsiasi tipo di terreno senza avere alcuno schema mentale da seguire&rdquo;. Il 2021 &egrave; stato indimenticabile: bis nel mondiale E1 e vittoria alla Sei Giorni nel Trofeo Mondiale in Maglia Azzurra con i tuoi rivali Guarneri e Cavallo. Cosa vi ha reso cos&igrave; uniti alla Sei Giorni per il risultato di squadra? &ldquo;Aver condiviso la Sei Giorni nella formazione dell&rsquo;Italia con Guarneri, Cavallo e Thomas Oldrati &egrave; stato un po&rsquo; particolare, siamo diretti avversari nel Mondiale e agli Assoluti d&rsquo;Italia. Ma alla Sei Giorni con la Maglia Azzurra il lavoro e gli obiettivi sono finalizzati soltanto alla squadra e ogni nostra rivalit&agrave; scompare&rdquo;. Sul podio sempre con l&rsquo;indice al Cielo, come se volessi salutare tuo padre Simone, mancato prematuramente il 30 marzo 2018. &ldquo;La perdita di mio padre &egrave; stata dura, mi ha costretto a diventare pi&ugrave; forte e a crescere. Da lui ho la spinta per affrontare con pi&ugrave; forza i momenti difficili. Da parte della mia famiglia c&rsquo;&egrave; sempre stato un grande sacrificio per portare avanti la passione per l&rsquo;Enduro trasmessa da mio padre Simone&rdquo;. Primo nella E1 e sul terzo gradino del podio della EnduroGP dove hai lottato con avversari come Freeman, Garcia, Ruprecht e Holcombe. Cosa pensi di loro? Avresti potuto anche ottenere qualcosa di pi&ugrave;? &ldquo;Anche lo scorso anno ho chiuso con questi risultati. Il 2021 &egrave; stato per&ograve; decisamente pi&ugrave; combattuto; &egrave; ritornata la KTM con Garcia, mentre Ruprecht ha sorpreso come Guarneri. Poi Freeman e Holcombe sono sempre tra i migliori in EnduroGP. A mio avviso Garcia &egrave; il pilota pi&ugrave; veloce anche se commette qualche errore per il suo stile di guida. Anche Ruprecht &egrave; stato un avversario davvero veloce&rdquo;. Da quattro anni l&rsquo;imprenditore di trasporti Xausa, gi&agrave; molto legato in passato ad Ahola, &egrave; divenuto come un secondo padre per te: com&rsquo;&egrave; nato questo vostro legame? &ldquo;Sono cinque anni che conosco Antonio e mi sta dando una grossa mano su tutto. Il nostro legame &egrave; nato alla fine del 2015 quando stavo cercando un aiuto e sono entrato in contatto con lui attraverso il suo Moto Club. In questi anni abbiamo trovato insieme delle soluzioni che mi hanno aiutato a crescere. &Egrave; un grande amico e grazie a lui ho conosciuto anche sua figlia Jenny, che &egrave; la mia fidanzata&rdquo;. Hai gi&agrave; pensato insieme con la GASGAS al 2022? Resterai sempre nella E1 oppure accetterai la sfida di passare alla E3 per competere ad armi pari, con la GASGAS EC 300 2T, contro le Beta di Freeman o Holcombe? &ldquo;Nel 2022 continuer&ograve; con la GASGAS, ma non abbiamo ancora definito nulla per la prossima stagione. Trascorrer&ograve; un periodo di riposo per poi iniziare la preparazione in vista della nuova annata. Con il team cercheremo di trovare una soluzione che soddisfi tutti. Sinceramente, per puntare al titolo della EnduroGP dovrei salire su una GASGAS di maggiore cilindrata&rdquo;.       

"Il 2021 &egrave; stato un anno indimenticabile, con l&rsquo;oro alla Sei Giorni e il titolo-bis nella E1. Il passaggio alla GASGAS mi ha costretto a conoscere una nuova moto: abbiamo lavorato tanto ma alla distanza abbiamo trovato le soluzioni migliori"

Enduro, Andrea Verona: “Il futuro? Servirà una cilindrata maggiore”

Ad Arma di Taggia, nel weekend appena trascorso, &egrave; andato in scena l&#39;atto finale degli Assoluti d&rsquo;Italia di Enduro. Il primo titolo assegnato &egrave; stato quello di Matteo Cavallo nella 450, mentre nella giornata di domenica, tutti gli occhi sono stati puntati sull&rsquo;Assoluta e sulle altre classi.  Testa a testa tra Holcombe e Oldrati   A contendersi il titolo della generale Steve Holcombe (Beta) e Thomas Oldrati (Honda Redmoto): la domenica di gara ha visto Thomas Oldrati tra i protagonisti della classifica assoluta, lottando per tutto il giorno con Brad Freeman riuscito a spuntarla sul finale. Oldrati ha concluso al secondo posto, mentre la terza posizione &egrave; stata conquistata di Josep Garcia su KTM. Hanno completato la top five Andrea Verona e Daniel McCanney, rispettivamente su TM e Honda Redmoto.  Il titolo 2020 &egrave; andato a Steve Holcombe, vincitore per soli due punti su Thomas Oldrati e sei su Brad Freeman. Holcombe, oltre che alla medaglia d&rsquo;oro FMI, si aggiudica la tabella di Campione 24mx ed il Trofeo Mika Ahola, che ritorna nelle sue mani dopo due anni.  MXGP Trentino, Cairoli: &ldquo;&Egrave; sempre bello vincere in Italia&hellip;&rdquo;  Montanari campione nella 125   Ad aggiudicarsi la gara e anche il titolo nella 125 &egrave; stato Tommaso Montanari (KTM TNT Corse) andato a vincere su Giuliano Mancuso (Fantic D&rsquo;Arpa) e Lorenzo Bernini (KTM TNT Corse).  Nella 250 2t, il titolo &egrave; andato invece a Davide Soreca (Beta Boano) che &egrave; riuscito a vincere sette gare tra cui quella di casa. Alle sue spalle in campionato si &egrave; piazzato il compagno di squadra Deny Philippaerts, mentre il terzo posto &egrave; andato a Maurizio Micheluz (Husqvarna Osellini).  La classe 300 ha visto invece come trionfatore Davide Guarneri (TM E50) seguito da Rudy Moroni (KTM Proracingsport) e Gianluca Martini (Beta).  La battaglia nella categoria 250 4t, Junior e Youth   A tenere viva la 250 4t ci hanno pensato Oldrati e Verona, con il titolo nazionale che alla fine &egrave; andato ad Oldrati. Il terzo posto della classifica generale &egrave; andato a Patrick Grigis (KTM).  Se nella 450 i titolo di Cavallo era gi&agrave; stato assegnato, la conquista del titolo Junior &egrave; stata aperta fino alla fine con Lorenzo Macoritto e Matteo Pavoni a contendersi il campionato. Nonostante la vittoria di giornata per Pavoni, la prima posizione nella generale &egrave; andata a Macoritto che si &egrave; laureato campione italiano 2020. Il terzo posto &egrave; andato a Enrico Zilli su Honda.  Infine, Claudio Spanu si &egrave; aggiudicato il titolo nella Youth, la categoria riservata ai giovani in sella alla 125 2t. Il pilota sardo del team Husqvarna Osellini ha conquistato il tricolore davanti a Riccardo Fabris e Matteo Grigis.  Off road: cos&igrave; Polini Motori rende vincenti i &ldquo;cinquantini&rdquo;  I risultati delle Coppe e dei Trofei   Non sono state da meno le battaglie nella Coppa FMI: nella 2t il podio finale ha visto sul gradino pi&ugrave; alto Delbono, seguito da Pogna e da Nicol&ograve; Paolucci (KTM), mentre nella 4t la medaglia d&rsquo;oro &egrave; andata a Francesco Tengattini (KTM Proracingsport), davanti a Patrick Grigis (KTM) e Alberto Besagno (Husqvarna).  Nella Coppa Italia, per la categoria Cadetti, il vincitore &egrave; stato Davide Pitzoi (Sherco) per la Junior Andrea Manarin (TM ) e nella Major Simone Fiaccadori (KTM).  Per i Trofei 2020, invece, Thomas Oldrati si &egrave; aggiudicato la prima posizione dell&rsquo;X-CUP Motocross Marketing-Galfer, mentre per il Trofeo Airoh Cross Test, Joe Wootton &egrave; salito sul gradino pi&ugrave; alto. Conclusa anche la prima edizione del Trofeo Eleveit, riservato ai giovani piloti degli Assoluti d&rsquo;Italia: pilota ufficiale Eleveit per la stagione 2021 sar&agrave; Riccardo Fabris.  AMA Supercross: ufficializzato il calendario 2021 

Tanti i titoli assegnati nelle varie categorie Enduro nell&#39;ultima gara di Arma di Taggia

Assoluti Enduro: il titolo 2020 va a Holcombe, secondo &egrave; Oldrati

Per gli Assoluti d&rsquo;Italia-Coppa FMI/Coppa Italia di Enduro &egrave; tempo di finale. A cavallo tra il 31 ottobre e il 1 novembre, ad Arma di Taggia (IM) i piloti delle ruote tassellate torneranno a solcare i terreni per aggiudicasi il titolo nazionale. Una stagione combattuta iniziata nel mese di marzo e che anche per l&#39;ultima gara vedr&agrave; i riders affrontarsi nelle tre prove speciali da ripetersi quattro volte il sabato e tre la domenica.  Le prove speciali   Ad essere affrontato per prima sar&agrave; l&rsquo;Airoh Cross Test, prova situata nei pressi della spiaggia e caratterizzata da fondo di sassi e prato duro. La speciale sar&agrave; ripetuta all&rsquo;ultimo giro di ciascun giorno, prima del rientro al paddock. Lasciato il fettucciato, si inizier&agrave; a salire verso Regione Castelletti, dove sar&agrave; disposto l&rsquo;Extreme Test. Infine, ci sar&agrave; l&rsquo;Enduro Test, disegnato per una parte all&rsquo;interno della pista e per l&rsquo;altra parte in un sottobosco.  Campionato italiano Motorally: i risultati della 6^ prova di Gemmano  A chi andr&agrave; il titolo nazionale?   Alla fine della due giorni, verr&agrave; assegnato il titolo nazionale: la classifica assoluta vede al primo posto Steve Holcombre (Beta) con 94 punti, sette in pi&ugrave; di Thomas Oldrati (Honda Redmoto) e 19 in pi&ugrave; del suo compagno di casacca Brad Freeman (Beta), vincitore del campionato 2019. Il nuovo campione italiano, oltre al titolo nazionale, si porter&agrave; a casa la tabella di campione 24mx e l&rsquo;ambito Trofeo Mika Ahola, premio che dal 2012 tiene vivo il ricordo del grande pilota finlandese.  L&#39;assegnazione dei trofei   Le finalissime saranno decisive anche per l&#39;assegnazione dei trofei: per il Trofeo Airoh Cross Test a contendersi la vittoria finale saranno Joe Wootton, Alex Salvini, Loic Larrieu, Steve Holcombe e Davide Guarneri. Per l&rsquo;X-CUP Motocross Marketing-Galfer, al comando c&#39;&egrave; Steve Holcombe seguito da Thomas Oldrati, mentre Riccardo Fabris sar&agrave; pronto a difendere il suo primato nel Trofeo Eleveit.  Enduro: i campioni italiani Under 23 e Senior 

Il weekend assegner&agrave; il titolo nazionale cos&igrave; come quelli dei Trofei, come sempre le prove speciali saranno tre da ripetersi quattro volte il sabato e tre la domenica

Assoluti d&#39;Italia Enduro: ultima chiamata ad Arma di Taggia

        Gli Assoluti d&rsquo;Italia hanno fatta tappa a Casanova di Staffora, in provincia di Pavia, per il settimo e ottavo round in calendario, e gi&agrave; il sabato hanno gi&agrave; laureato i primi campioni italiani della stagione. Con una giornata di anticipo sono stati assegnati i titoli delle categorie E3 e Junior con Manuel Monni vincitore per 1&rdquo;61 e Giacomo Redondi trionfatore nonostante un ginocchio gonfio e dolorante. Per l&rsquo;iridato 2016 il successo &egrave; arrivato dopo una giornata lunga e combattuta: ha stretto i denti per tutta la gara riuscendo ad aggiudicarsi l&rsquo;ambito titolo nazionale.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; La giornata di domenica &egrave; iniziata subito con il ritiro di tre grandi protagonisti: Jonathan Manzi, fuori per noie meccaniche, Giacomo Redondi, che dopo aver conquistato il tricolore nella Junior ha preferito non rischiare con il ginocchio gi&agrave; gonfio, e Davide Guarneri, in lotta per il titolo nazionale della E2 ma costretto al ritiro per una caduta che gli &egrave; costata la rottura della mano sinistra.Con il ritiro di Guarneri, Alex Salvini ha potuto gestire la gara con pi&ugrave; tranquillit&agrave;. Il pilota bolognese non solo si &egrave; assicurato il titolo della E2 ma fa sua anche la classifica Assoluta; con la vittoria della generale di campionato Salvini si aggiudica il Trofeo Mika Ahola come miglior pilota della stagione e il Trofeo X-CUP Maxxis-Honda Redmoto come rider pi&ugrave; veloce delle prove estreme. Festa tutta KTM nella E1 con Rudy Moroni tricolore, anche se in gara si &egrave; classificato secondo dietro ad uno strepitoso Oscar Balletti, vincitore di classe e secondo assoluto alle spalle di Manuel Monni. Il poliziotto di Perugia si &egrave; aggiudicato la generale di questo Day2 con 22 secondi di vantaggio su Balletti, mentre il terzo posto &egrave; occupato dal campione italiano Alex Salvini. Nella E2 c&rsquo;&egrave; da sottolineare la prestazione di Deny Philippaerts, molto veloce nella prova estrema e secondo classificato con un gap di 20&rdquo;.Altro titolo ancora da assegnare era quello della categoria Youth. Ad aggiudicarsi il tricolore &egrave; stato Matteo Pavoni, che ha concluso la gara al secondo posto alle spalle di Andrea Verona.Nella Junior la lotta &egrave; stata tutta tra Davide Soreca e Matteo Cavallo, con quest&rsquo;ultimo che ha strappato la vittoria&nbsp; ultime battute per 10 secondi. Nella Stranieri vittoria per Jamie Mccanney davanti al campione del mondo Matthew Phillips e al vincitore di campionato Pascal Rauchenecker.Tra le squadre, si laurea campione italiano il G.S. Fiamme Oro e tra i Team Indipendenti trionfa il Diligenti Racing.       

Salvini si aggiudica anche il titolo della E2. Monni vince&nbsp; il tricolore nella E3 e Redondi nella Junior. A Moroni la E1, a Pavoni la Youth

Enduro: Salvini campione degli Assoluti d'Italia

        L&rsquo;ultimo appuntamento della stagione degli Assoluti d&rsquo;Italia di Enduro si svolger&agrave; sabato 17 e domenica 18 settembre a Santa Margherita di Staffora, nel pavese, con tutti i titoli nazionali ancora da assegnare e 142 concorrenti al via.Il Motoclub Pavia per il gran finale ha allestito un tracciato decisamente tecnico, con tre prove speciali. La prima ad essere affrontata sar&agrave; il Cross Test, dopo circa venti minuti dallo start, adagiato su un pratone ricco di contropendenze. Altri venti minuti di trasferimento e sar&agrave; la volta del C.O. assistenza, dal quale poi partir&agrave; l&rsquo;Enduro Test. La linea, con i suoi 8 km di lunghezza, raccoglier&agrave; varie insidie come mulattiere in salita e discesa, sassi, pietraie e sottobosco. Terminata la prova, che sar&agrave; caratterizzata da inizio e fine vicini, sar&agrave; la volta dell&rsquo;Estrema, situata ai piedi del paddock e all&rsquo;interno del fiume Staffora. Fondo ciottoloso e passaggi all&rsquo;interno del fiume saranno le difficolt&agrave; maggiori, racchiuse tutte in 2 km di prova.Sia sabato che domenica il tracciato, che conta una lunghezza di 48 km circa, sar&agrave; ripetuto per quattro volte, con partenza fissata alle ore 8.30.Nella classifica assoluta in soli tre punti troviamo l&rsquo;iridato di quest'anno Giacomo Redondi, Alex Salvini e Manuel Monni. Per il portacolori di Honda Redmoto la partecipazione a quest&rsquo;ultima, importante, prova di campionato ha sempre pi&ugrave; un grande punto di domanda causa un ginocchio gonfio. Se cos&igrave; fosse, la sfida si concentrerebbe tutta su Salvini e Monni: il primo in cerca di riscatto dopo aver perso il titolo lo scorso anno a favore di Antoine Meo anche se entrambi avevano lo stesso punteggio, il secondo &egrave; pronto a mettere la firma per la prima volta nella sua carriera enduristica nella classifica assoluta.Se l&rsquo;assenza di Redondi fosse confermata, porte aperte nella Junior per il teammate Davide Soreca (nella foto). Al momento l&rsquo;iridato 2016 si trova al comando con punteggio pieno di 120 punti, seguito da Show con 98 punti, mentre al terzo posto, ma pi&ugrave; distaccato, troviamo Nicol&ograve; Bruschi (Husqvarna Osellini) che dovr&agrave; stare ben attento a Michele Marchelli (Honda Jolly Racing), poich&eacute; a dividerli &egrave; solo un punto.Sfida tra giovani nella E1 con Rudy Moroni e Gianluca Martini (Lunigiana Enduro) in lizza per il titolo nazionale; a guidare la classifica con 111 punti c&rsquo;&egrave; numero 90 del Team KTM Farioli grazie a tre vittorie e tre secondi posti. Un solo successo in questa stagione per il toscano Martini, che insegue a 14 punti di distacco!Interessante sar&agrave; la sfida della E2, con gli ex crossisti Alex Salvini (Beta Motor) e la new entry Davide Guarneri (Honda Redmoto) separati da due lunghezze. Entrambi hanno all&rsquo;attivo tre vittorie e due secondi posti, cos&igrave; la tappa di Santa Margherita di Staffora sar&agrave; determinante; Salvini cercher&agrave; di raccogliere secondi preziosi nelle estreme e nelle linee, punto debole di Guarneri, mentre il bresciano cercher&agrave; sicuramente di dire la sua nei Cross Test. Attenti anche Deny Philippaerts (Beta Boano), attualmente terzo con 94 punti.Pronto a portarsi a casa il terzo titolo della E3 sar&agrave; Manuel Monni; il poliziotto della TM dovr&agrave; ben amministrare i 16 punti di vantaggio che ha su il collega Thomas Oldrati (Husqvarna BBM). Pi&ugrave; distanziato il track ispector del Mondiale Enduro Maurizio Micheluz (Husqvarna), terzo con 92 punti.Con una fila positiva di quattro successi nelle ultime quattro tappe del tricolore Youth, Matteo Pavoni (KTM) &egrave; alla caccia dell&rsquo;ambito titolo nazionale; ad ostacolarlo il dominatore della prova di apertura di Lignano Sabbiadoro, Emanuele Facchetti (KTM). I due sono separati da 8 punti e le due giornate lombarde saranno determinanti.Nella classe riservata agli Stranieri a tentare il colpo grosso sar&agrave; Pascal Rauchenecker (Husqvarna Rockstar) che al suo esordio nel mondo delle mulattiere e nel Campionato Italiano &egrave; al comando della categoria con 87 lunghezze. Dietro di lui, con 86 punti c&rsquo;&egrave; Johnny Aubert (Beta Motor)che per&ograve; non sar&agrave; presente all&rsquo;ultimo appuntamento della stagione per un dolore alla spalla. Assente anche il terzo classifica Nathan Watson (KTM Farioli). Tra le squadre di club, la vetta del podio porta la firma del Motoclub Fiamme Oro Milano, inseguito a 3 punti dalla formazione del Motoclub Sebino, mentre il terzo posto &egrave; del Trial David Fornaroli. Tra i Team Indipendenti vittoria quasi matematica per il Diligenti Racing.Nella Coppa Italia il leader della Cadetti &egrave; Alberto Capoferri (KTM), con 94 punti, contro gli 86 di Federico Piccina (Husqvarna). Al terzo posto, con 78 punti ciascuno, troviamo Silvestro Silvi e Ramon Bregoli, rispettivamente su Husqvarna e KTM. La testa della classifica della Junior &egrave; nelle mani di Andrea Giubettini.Nel contesto degli Assoluti d&rsquo;Italia si svolger&agrave; anche la finale della X-CUP Maxxis-Honda Redmoto, con Alex Salvini, detentore delle due precedenti edizioni e attuale leader con 69 punti e Giacomo Redondi, secondo a 67 punti. In terza posizione c&rsquo;&egrave; Johnny Aubert, mentre il quarto e quinto posto sono occupati da Manuel Monni e il fresco campione del mondo Matthew Phillips.Altro Trofeo che domenica conoscer&agrave; il suo nuovo leader &egrave; quello intitolato a Mika Ahola, voluto fortemente da Marika Ahola in memoria del compianto pilota finlandese. Ad aggiudicarselo nel 2015 era stato Antoine Meo, mentre quest&rsquo;anno a contendersi il titolo saranno Redondi, Salvini e Monni, i maggiori pretendenti del tricolore nella classifica Assoluta.       

Nella classifica assoluta la sfida &egrave; fra il neoiridato Giacomo Redondi, Alex Salvini e Manuel Monni. Questo weekend la finale nel pavese

Enduro, assoluti d'Italia: le finale il 17/18 settembre

L'ignoranza non ha limiti perch&eacute; il cippo in granito in memoria di Mika Ahola posizionato in un bosco del Friuli da un gruppo di amici dell'indimenticato cinque volte campione mondiale di enduro finlandese che aveva fatto dell'Italia la sua seconda patria, &egrave; stato purtroppo incresciosamente distrutto ed oltraggiato da qualche teppista.  La reazione dei piloti locali sul luogo del barbaro episodio &egrave; stata immediata, con il Moto Club Motovecieveloci che ha subito posto una nuova targa in ricordo di Ahola mandando una chiaro messaggio perch&eacute; questi fatti non si ripetano pi&ugrave;. Dario Agrati

Il cippo in granito in memoria del cinque volte iridato nell'enduro Mika Ahola era stato distrutto. Ma il Moto Club Motoecieveloci lo ha rimpiazzato subito.

In memoria di Mika Ahola

  Domenica 7 aprile &egrave; venuto a mancare dopo una lunga malattia il Cav. Rino Bertini fondatore della Domino comandi moto e grande appassionato della MotoGP e dell'Off Road anche come sponsor storico di numerosissimi team e campioni tra cui Ueda, Gresini, Capirossi, Dovizioso, Rossi, Melandri, Simoncelli, Everts, Ahola, Salminen, Salvini, Albergoni.      Motosprint si stringe accanto alla famiglia Bertini in questo triste momento.      Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

&Egrave; morto il Cav. Rino Bertini

  il 15 gennaio 2012 Mika Ahola se ne andava verso una nuova gara misteriosa verso l&rsquo;infinito.       Motosprint insieme a molti piloti suoi amici, addetti ai lavori, appassionati di enduro, ma soprattutto  con i fedelissimi ed affezionati Fabrizio Azzalin, Alfredo Ciresa, Franco Mayr, Alessandro Merlo, Luca Piduttti, Mirko Serra, alessandro Tramelli, Guerrino Zanardo, Antonio Xausa, Alessia e Fabrizio della TCX e Enduro della Inteck, sono sempre vicini a Marika Ahola, moglie dell'indimenticato Mika.    Ricordiamo Ahola non solo per le sue straordinarie vittorie di pilota cinque volte consecutivamente campione del mondo, ma come uomo leale, onesto, pulito e, senza alcuna retorica, come un soffio leggero, una favola, una poesia.           Dario Agrati         Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

Un Anno fa se ne andava Mika Ahola 

  Si &egrave; svolta a Verona ia premiazione dei campioni italiani Enduro. A sfilare sul palco i campioni assoluti Simone Albergoni (E1), Fabio Mossini (E2), Mirko Gritti (E3), assenti Giacomo Redondi vincitore del titolo E1 125 2T &ldquo;Under&rdquo;  e Thomas Oldrati, quest'ultimo miglior pilota italiano nel mondiale con la sua terza posizione nella classe E1, entrambe impegnati nella prova del mondiale indoor in Polonia.   Momenti di commozione per l&rsquo;assegnazione del trofeo in ricordo di Mika Ahola a Alex Salvini vincitore del titolo assoluto 2012. Nella foto, il Trofeo in ricordo di Ahola, &egrave; stato consegnato da Alfredo Ciresa della HM Moto e Alessandro Tramelli del team HM-Honda Zanardo Jolly.   Premiati anche tutti gli altri piloti vincitori dei titoli Under 23, Senior, Major, Mini Enduro.         Dario Agrati         Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

Premiati i campioni italiani Enduro

  Adesso &egrave; ufficiale; lo spagnolo Ivan Cervantes sar&agrave; uno dei cinque piloti del team ufficiale KTM Enduro per il mondiale 2013 insieme a Cristobal Guerrero, Antoine, Meo, Johnny Auber e Christophe.  Dopo le ultime stagioni passate con la Gas Gas, per "El Torito" si tratta di un ritorno nella squadra "arancione" che lo ha gi&agrave; visto vincere due titoli mondiali; nel 2006 nella E1 con la 250 4T e nel 2007 nella E3 con la 500 4T.       Cervantes sar&agrave; schierato nella E2 in sella alla 350 4T austriaca con l'obiettivo di conquistare cos&igrave; un titolo in tutte le classi del mondiale, tripletta riuscita nella storia dell'enduro mondiale dal solo grande indimenticato Mika Ahola.        Dario Agrati          Segui @motosprint    !function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//platform.twitter.com/widgets.js";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,"script","twitter-wjs");  

Mondiale Enduro 2013

  Con il GP del Cile in programma a Talca a circa 250 km. a sud di Santiago, scatta sabato e domenica il Campionato Mondiale Enduro col ricordo rivolto al cinque volte iridato Mika Ahola scomparso a met&agrave; gennaio per problemi interni non immediatamente diagnosticati conseguenti una caduta in moto.  Si riparte con davvero tante novit&agrave; tra cui i numerosi cambi di marca di molti piloti di spicco. Antoine Meo, campione del mondo 2011 con l'Husqvarna nella E2 &egrave; passato alla KTM e correr&agrave; nella E1. Il vice iridato della E3 Christophe Nambotin ha lasciato la Gas Gas per la KTM sempre per la E3.  Cambio di casacca anche per Sebastien Guillaume dalla Husqvarna alla Gas Gas in E3, Anti Hellsten da KTM a TM per la E1, Jeremy Joly dalla HM-Honda con cui ha vinto lo scorso anno il titolo iridato della EJ alla Yamaha per la E1, Marko Tarkkala dalla Husaberg alla Beta sempre in E3, Lorenzo Santolino della KTM alla Husqvarna in E1. Al debutto in nuovi team anche i nostri Simone Albergoni (da Husqvarna a HM-Honda Zanardo in E1), Thomas Oldrati (da KTM-Farioli a Bordone-Ferrari KTM in E1), Fabio Mossini (da Beta a Iron-KTM in E2), Manuel Monni che ha lasciato il cross MX1 e la Honda per passare all'enduro col team KTM-Farioli in E3, Giacomo Redondi (da Husqvarna e Iron-KTM in EJ 125 2T),  Edoardo D'Ambrosio (da HM-Honda Zanardo a Bordone Ferrari KTM in EJ), Jonathan Manzi (da KTM-Farioli e Bordone-Ferrari KTM in EJ).   I due campioni del mondo E1 e E2, Salminen e Meo hanno invece cambiato classe passando rispettivamente alla E2 e E1.  Ci sono poi alcune novit&agrave; nei regolamenti tra cui l&rsquo;assegnazione dei punti per i primi quindici classificati delle varie classi e non pi&ugrave; per i primi venti piloti partendo da 20 punti e non pi&ugrave; da 25, mentre l&rsquo;et&agrave; dei partecipanti alla Coppa del Mondo 125 2T non sar&agrave; pi&ugrave; &ldquo;Under 23&rdquo; ma &ldquo;Under 20&rdquo;, in et&agrave; compresa dai 16 ai 20 anni. Questi i favoriti ai quattro titoli mondiali. E1: Meo (KTM 250 4T), Remes (KTM 250 4T), Seistola (Husqvarna 250 4T), Hellsten (TM 250 4T), Thain (HM-Honda 250 4T) ed i nostri Albergoni (HM-Honda 250 4T) e Oldrati (Bordone-Ferrari KTM 250 4T). E2: Aubert (KTM 450 4T), Cervantes (Gas Gas 450 4T motorizzata Yamaha), Guerrero (KTM 350 4T), Renet (Husaberg 450 4T), Salminen (Husqvarna 310 4T) ed il nostro Alex Salvini (Husqvarna 310 4T). Da seguire in questa classe gli azzurri Mossini (KTM 350 4T), Balletti (Beta 450 4T), Deny Philippaerts (Beta 450 4T).  E3: i due della KTM, Knight (500 4T) e Nambotin (300 2T), Tarkkala (Beta 500 4T), Guillaume (Gas Gas 300 2T), Ljunggren (Husaberg 300 2T), Mena (Husaberg 300 2T), Leok (TM 300 2T) e l'azzurro Monni (KTM 300 2T). EJ: Manzi (Bordone-Ferrari KTM 250 2T), D&rsquo;Ambrosio (Bordone-Ferrari KTM 300 2T), Nicol&ograve; Mori (TM 450 4T),  Bellino (Husaberg 300 2T), McCaney (Gas Gas 300 2T), Victor Guerrero e Roman (KTM 250 4T). Tra i favoriti della Coppa del Mondo 125 2T figura infine il nostro Redondi (KTM 125 2T).      Dario Agrati  

Italiani tra i protagonisti della tappa sud americana

Al via il mondiale di Enduro in Cile

  La FIM ha dedicato un filmato di alcuni minuti nel proprio sito per ricordare Mika Ahola scomparso nella serata di domenica 15 gennaio per le conseguenze di una caduta in moto. Sono immagini toccanti che vogliono rendere omaggio a un grande pilota che nelle ultime stagioni ha vinto consecutivamente cinque campionati del mondo, divenendo il primo pilota nella storia dell'enduro ad aver vinto un titolo iridato in tutte le classi del mondiale.      Questo il link            Dario Agrati  

Alcuni minuti per rendere omaggio a un grande pilota 

La FIM ricorda Mika Ahola con un filmato

Il polaco Taddy Blazusiak (KTM #111) ha chiuso un'altra stagione alla grande al Palau Sant Jordi di Barcellona.  Una stagione all'insegna del tre: terza vittoria su tre in campionato e terzo titolo mondiale a questo si aggiunge il terzo titolo consecutivo vinto in USA.  In Spagna una vittoria anche per l'inglese Jonny Walker (KTM #22) che ha concluso al secondo posto in campionato. Terzo Alex Salvini (Husqvarna #9) che ha concluso al quarto posto in campionato preceduto anche dallo svedese Joankim Ljunggren (Husaberg #2). Prima della gara di Barcellona c'&egrave; stato un minuto di raccoglimento per ricordare Mika Ahola.

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